Il Codacons stavolta fa sul serio: sfruttando la nuova misura introdotta in Italia, ovvero la class action, a favore della protezione dei diritti dei consumatori, ha permesso di lanciare azione collettiva su azione collettiva.
Dopo aver lanciato la sfida alle banche, adesso il Codacons punta il dito contro la pubblica amministrazione, in particolar modo contro la sanità, la scuola e la sicurezza ambientale.
Le tre diffide sono state già notificate e, dopo un periodo di 90 giorni, arriverà il ricorso al Tar.
La class action accusa la sanità in quanto la richiesta è quella di riprendersi i soldi già pagati dagli italiani per l’acquisto in dose massiccia dei vaccini per l’influenza A: dovrebbe trattarsi di una cifra pari a 186 milioni di euro.
Un’altra class action si riferisce alla sicurezza ambientale, e chiede alla Protezione Civile e agli enti locali di risarcire coloro i quali abitano in zone a rischio frana (circa 100 euro a testa) e di effettuare gli opportuni lavori di prevenzione e di messa in sicurezza dei siti pericolanti.
L’ultima azione è contro la pubblica istruzione e chiede il rispetto del numero massimo di 25 alunni per aula.