La ricchezza media delle famiglie in questi anni è drasticamente aumentata, segnali positivi anche per l’Italia che nella speciale classifica risulta addirittura tredicesima, superando una corazzata come la Germania. Rispetto al 2012, la ricchezza nel Belpaese è cresciuta del 5,6% e una famiglia italiana possiede in media 241mila dollari. Tutti questi non sono dati inventati e basati su ricerche infondate, piuttosto sono il risultato della ricerca del Crédit Suisse Research Institute, pubblicata nel Global Wealth Report. Il loro significato è tanto chiaro quanto allarmante: durante questi lunghi anni di crisi economica il divario tra ricchi e poveri si è ampliato, in Italia ci sono poche famiglie molto ricche; il fenomeno è tanto più incredibile se paragonato a quanto avviene in Germania.
I dati sulla ricchezza italiana cozzano ulteriormente con le ultime denunce della Confcommercio, che mette in risalto l’ennesimo calo dei consumi, scesi ulteriormente del 2,4%. L’associazione dei commercianti così si esprime in una nota: “Questo fenomeno, seppur inserito in un contesto che ha visto consolidarsi, nei mesi estivi, i segnali di attenuazione della crisi e un miglioramento del quadro congiunturale limitato, per ora, principalmente al sentiment di famiglie e imprese, non lascia intravedere alcun recupero della domanda interna, né segnali di crescita dei livelli occupazionali o del reddito disponibile.”
Non si tratta di un brutto incubo dunque, la crisi in Italia è ancora ben presente e un buon 90% delle famiglie non osa nemmeno sognare quei 241mila dollari. Il paragone tra ricchezza e povertà diventa ancora più drammatico e significativo se solo si immagina a quanto debba ammontare il reddito degli italiani privilegiati, per alzare a una tale soglia il patrimonio medio delle famiglie. Alla luce dei fatti risulta quanto meno fondamentale avviare la tanto agognata riforma fiscale, tassare la ricchezza non è soltanto lecito ma potrebbe risolvere tanti problemi dell’Italia e rilanciare seriamente il Paese reale.