Reduci dalle vacanze pasquali è tempo di stime e confronti con le spese degli anni passati: i dati non sono rassicuranti. Era prevedibile ma non per questo la conferma è stata meno amara: i consumi della Pasqua 2014 sono stati del 13,8% inferiori rispetto a quelli dell’anno passato. Sono questi gli effetti della crisi economica che ancora nel nostro Paese non è stata contrastata efficacemente. Dati alla mano, sono proprio i rappresentanti delle maggiori associazioni dei consumatori, dalla Adusbef e Federconsumatori alla Codacons, a chiedere nuove politiche contrastanti da quelle dei mesi e degli anni passati.
La Pasqua 2014 è andata a registrare un crollo delle vendite di dolci tipici, uova di Pasqua comprese, pari al 21,5% rispetto al 2013, il calo è invece stato dell’8% per quanto riguarda il consumo delle carni ovine. Dati negativi che ovviamente si estendono anche al turismo, soltanto il 7,5% delle famiglie italiane ha passato il lungo week end lontano da casa.
Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti rispettivamente di Adusbef e Federconsumatori, in una nota congiunta hanno spiegato come i dati negativi sulla Pasqua 2014 “confermano il forte condizionamento che la situazione economica del Paese e delle famiglie soffrono. Dati clamorosi ma certamente prevedibili vista l’attuale situazione e su cui bisognerà intervenire.” Infine a rincarare la dose ci ha pensato il Codacons, presieduto da Carlo Rienzi, che ha confermato quanto detto dai colleghi: “Rispetto al 2012 per i consumi alimentari tipici pasquali i cittadini hanno speso nel complesso quasi 200milioni di euro in meno. Causa è la crisi economica che imperversa nel nostro Paese e la perdita di potere d’acquisto dei consumatori.”