Servizio Garanzia Affitto: una novità utile per chi stipula un contratto di locazione

Il Servizio Garanzia Affitto è una garanzia rilasciata dalla Banca al cliente che intende sottoscrivere un contratto di locazione, sia ad uso abitativo sia ad uso non abitativo, a favore del proprietario dell’immobile, sostituendo il tradizionale deposito cauzionale.

Il Servizio Garanzia Affitto si rivolge ai clienti che intendono sottoscrivere un contratto di locazione con un proprietario iscritto a Confedilizia.

Mutui a tasso variabile: la Banca d’Italia interviene

La Banca d’Italia ancora una volta è dovuta intervenire per riportare a norma i tassi dei mutui o finanziamenti. Se consideriamo che il tasso per legge è usuraio se viene maggiorato per piu’ della meta’, era necessario porre un freno a tutti gli istituti che hanno approfittato della crisi.

Se guardiamo al trimestre precedente c’è da rilevare una netta diminuzione del tasso sulla soglia dei mutui variabili che scende al 5,085% e aumentano quelli del tasso fisso.

Da settembre Fondo di Garanzia per le famiglie in crisi

Dal primo settembre del 2009,  sarà attivo un Fondo di garanzia di 30 milioni di euro per favorire il reinserimento lavorativo o l’attività imprenditoriale di quei cittadini che hanno perso il lavoro e non hanno modo di poter mantenere la propria famiglia . Questo è il  programma nazionale di microcredito per le famiglie in difficoltà, nato dall’accordo fra l’Associazione bancaria italiana (Abi) e la Conferenza episcopale italiana (Cei), le cui linee sono state illustrate a Bari. 

Mutui: novità normative e di regolamentazione del contratto

Novità normative e regolamentari in vista per i contratti finanziari come i mutui. Innanzitutto, infatti, vengono annullate (e da considerarsi come tali quelle precedentemente fatte valere in altri contesti o contratti stipulati), tutte quelle clausole che gli enti bancari presentano ai proprio clienti nel momento in cui essi chiedono la sostituzione e vanno incontro alla commissione per il massimo scoperto.

Mutui: sospensione delle rate per chi perde il lavoro

Le rate dei mutui, quelli per la propria abitazione, sono veri e propri salassi. Specialmente quelli calcolati con tassi variabili, ovvero trimestralmente considerati e valutati secondo l’indice interbancario Euribor. Infatti, l’ultimo decennio è stato caratterizzato da una impennata pazzesca degli interessi sui finanziamenti, e visto che il settore di questo mondo più corposo sono i mutui per l’acquisto o la ristrutturazione (se non per la costruzione: rispettivamente mutuo fondiario ed ipotecario, mutuo per la ristrutturazione, mutuo edilizio, nelle loro molteplici tipologie e sottotipologie), ne viene da se che esso risulta anche l’ambito maggiormente colpito. Se si considera anche che la casa è un bene di prima e assoluta (ovvero irrinunciabile) necessità, allora si rende ancora più evidente come esso – il caro mutui – sia una problema sociale rilevantissimo.

Decreto Fiscale: detassazione del 50% su utili reinvestiti

Con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Decreto Fiscale, le imprese che investono in innovazione, ed in particolare nell’acquisto di macchinari, potranno ottenere una detassazione del 50% sugli utili reinvestiti; trattasi di una misura ben accolta, tra l’altro, dalla Confartigianato, la quale, pur mettendo in evidenza come il Decreto contenga misure apprezzabili, ritiene che comunque debbano essere messe in campo anche altre misure urgenti.

Secondo l’Associazione degli artigiani, infatti, occorre un maggiore impegno al fine di migliorare il rapporto tra le banche e le imprese nell’accesso al credito, occorre liberalizzare ulteriormente il mercato dell’energia che presenta tariffe elevate a carico delle PMI, ed è altresì necessario ridurre i ritardi con cui in media la pubblica amministrazione paga le piccole e medie imprese.
 

Alle grandi imprese va il 78% del credito da prestiti e finanziamenti

C’è disparità nelle erogazioni dei prestiti e nella concessione dei prestiti alle imprese, e questa disparità risiede nei soggetti che ne fanno richiesta: le imprese. Secondo Valentina Sanfelice di Bagnoli, infatti, sono le grandi imprese le vere beneficiarie dei prestiti e dei finanziamenti concessi da banche, istituti di credito, società finanziarie.

Banche: massimo scoperto resta con tetto al 5%

Vittoria a metà per le banche nella trattativa con il governo per modificare le commissioni di massimo scoperto. Il regime viene modificato e non cancellato come prevedeva la prima bozza del decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Nell’ultima versione del testo, si stabilisce che «allo scopo di accelerare e rendere effettivi i benefici derivanti dal divieto della commissione di massimo scoperto… l’ammontare del corrispettivo omnicomprensivo… non può comunque superare lo 0,5 per cento, per trimestre, dell’importo dell’affidamento, a pena di nullità del patto di remunerazione».

Banche: a maggio dinamica dei prestiti più lenta

La dinamica dei prestiti bancari ha manifestato, a maggio 2009, una lieve decelerazione, strettamente connessa con la fase di recessione dell’economia: sulla base di prime stime, i prestiti a residenti in Italia al settore privato hanno segnato un tasso di crescita tendenziale pari al +2,3% (+2,5% ad aprile 2009 e +8,2% a maggio 2008), +2,9% l’incremento dei finanziamenti a famiglie e societa’ non finanziarie.

Mutui: ancora nulla di fatto per il tetto al 4%

«Sono passati più di sei mesi dal Decreto anticrisi, possibile che non abbia ancora ricevuto il contributo dello Stato per il mio mutuo a tasso variabile?» Lo sfogo dei lettori che quotidianamente scrivono a Mutui 24 è comprensibile: del “tetto al 4%” per gli interessi da versare nel 2009 sui finanziamenti per la prima casa accesi prima del 31 ottobre 2008, tanto sbandierato al momento di presentare le misure di sostegno alle famiglie italiane, non esiste pressoché traccia.

Mutui: tasso fisso alle stelle per colpa degli spread

Elio Lannutti di Adusbef ha stilato una classifica delle offerte: emerge che i mutui a tasso fisso sono soggetti ormai ad aumenti dovuti agli spread (il guadagno delle banche) di circa 4 volte rispetto ai tassi di riferimento stabiliti dalla Banca centrale europea (4,21 eurirs a 20 anni, contro tasso Bce all’1%). Ecco finalmente spiegato perchè i tassi Bce diminuiscono ma quelli dei mutui non si muovono proporzionalmente.