Volkswagen: calo dell’80% dei profitti 2009

Sappiamo tutti come in questo ultimo periodo le case automobilistiche devono affrontare più di una difficoltà. Se la Toyota e la Peugeot – Citroen navigano in acque pericolose, per via del ritiro di un numero elevatissimo di auto, a causa di un difetto di fabbricazione, adesso anche la Volksawagen non se la passa bene, ma, fortunatamente o meno, per altri motivi, altrettanto importanti però.

Eni: cala l’utile netto nel 2009

Secondo l’ultimo bilancio dell’Eni, il 2009 ha visto un decremento degli utili per circa il 47,7%, corrispondente a 4,62 miliardi di euro.

Migliora invece il risultato netto degli ultimi tre mesi dello scorso anno: 0,64 miliardi in confronto ai dati del 2008 che parlavano di una perdita di 0,87 miliardi di euro.

Una statistica che si spiega solamente con il continuo cambiamento del prezzo dell’ “oro nero”, che si è avuto alla fine del 2009.

Titoli tossici: il FMI li stima in 4mila miliardi di dollari

Gli asset tossici presenti nei bilanci degli istituti finanziari e dei gruppi assicurativi potrebbero raggiungere la cifra di 4mila miliardi di dollari: l’allarme arriva dal Fondo monetario internazionale. Crolla la fiducia e l’ottimismo che si iniziava a respirare qualche tempo fa. I recenti rialzi di marzo non sarebbero, dunque, destinati a durare e la preoccupazione cresce.

 

 

General Motors vicina al fallimento

General Motors, la più grande casa automobilistica al mondo, ha dichiarato alla Sec di «avere dei dubbi sulla propria continuità aziendale». Il colosso Usa dell’auto mette dunque una seria ipoteca sul suo futuro e parla di «dubbi sostanziali» sul «going concern» dell’azienda, cioè sulla capacità del gruppo di garantire la sua «continuità».

Le banche tedesche rischiano decine di miliardi di perdite?

Secondo quanto riportato da Der Spiegel, la banca centrale tedesca, la Bundesbank, avrebbe rilevato che le banche tedesche sarebbero in possesso di circa 300 miliardi di euro in “titoli tossici” USA. Il problema però sarebbe dato dal fatto che solo una parte di questi titoli sarebbero stati svalutati nei bilanci, dove quindi rimangono registrati per valori illusori. In altre parole, il capitale delle banche tedesche sarebbe molto più fragile di quello che appare.