Le novità in casa Sony
Nonostante la crisi globale abbia colpito anche un grande colosso come Sony, società che si troverà nel prossimo anno a decidere di eliminare un intero settore della propria produzione, ossia il ramo della propria azienda.
Nonostante la crisi globale abbia colpito anche un grande colosso come Sony, società che si troverà nel prossimo anno a decidere di eliminare un intero settore della propria produzione, ossia il ramo della propria azienda.
Come era facilmente prevedibile immaginare, alla luce della crisi generale che ha colpito le famiglie italiane, ma anche per le tasse che incombono sul settore a cominciare dall’IMU, il mercato immobiliare in Italia nel primo trimestre del 2012 è rimasto sostanzialmente fermo con cifre complessive inferiori alle attese.
Che l’Italia abbia viaggiato, da sempre, su due binari opposti e paralleli si sa, da un lato c’è sempre il Centro-Nord che, dopo l’Unità d’Italia ha sfruttato le ricchezze del sud, e dall’altra parte il Mezzogiorno, sempre più sfruttato e indebolito. Una sola nazione di fatto, due velocità e due anime differenti, nella sostanza.
In tempi di crisi, come investono le famiglie italiane? Ha provato a rispondere al quesito lo studio di Prometeia e Gfk Eurisko presentato in questi giorni in occasione del ‘Salone del Risparmio 2012’. E dentro l’Osservatorio risparmi delle famiglie 2012 c’è una fotografia precisa di un Paese che tende ad investire sempre meno cercando comunque prodotti sicuri.
Tempi duri per l’economia: la crisi mondiale è una tempesta che si è abbattuta sul mondo economico e non sta risparmiando nemmeno il settore automobilistico, vittima di cali e previsioni negative. E c’è chi studia un modo per “aggirare” le nuove tasse.
Sono cominciati ufficialmente giovedì, con l’apertura praticamente in tutte le regioni italiane, i Saldi invernali 2012.
E nonostante i venti di crisi che soffiano sulle tasche degli italiani le previsioni pessimistiche di fine anno si stanno trasformando in prospettive relativamente interessanti per molte categorie.
Questa che sta scorrendo è sicuramente una settimana decisiva per il futuro della ‘moneta unica’ che negli ultimi tempi è stata più volte minata nella sua stabilità.
Con grande attesa si attende il prossimo vertice a Bruxelles dal quale dovrebbero uscire delle risposte alla crisi del debito che sta affliggendo il vecchio Continente.
Il mercato dell’auto e sempre più in crisi: è una frase che oramai da diverso tempo continuiamo a sentire, ma che viene puntualmente confermata dai dati.
Ultima testimonianza di questa fase critica del mercato automobilistico viene fornita dai dati delle immatricolazioni di novembe che segnano un 9,25 % in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Conosciamo oramai bene la difficile situazione economica del vecchio Continente con molti dei principali Paesi in affanno, tranne la Germania che sembra l’unica a reggere. Ma come procedono le cose Oltreoceano? Gli USA si stanno riprendendo dalla grande depressione che li ha colpiti ma
L’italia sembra essere una tra le nazioni maggiormente affezionata alle banconote cartacee. Negli ultimi anni tuttavia, si sta assistendo ad una sempre maggiore confidenza all’utilizzo di carte di credito e di debito, per acquisti in internet o per la comodità che ne risulta quando ci si trova in un paese straniero, magari con una moneta diversa dall’euro.
La crisi si espande e sembra oramai aver toccato tutte le principali sfere economiche sia dei comuni cittadini che delle grandi banche internazionali. Secondo una recente indagine infatti, a comprovare la condizione di totale difficoltà in cui versano i risparmiatori, ci pensa l’aumento sempre più massiccio delle sofferenze bancarie.
L’inizio delle settimana non è stato sicuramente dei migliori per le Borse Europee con Londra e Parigi che non se la passano sicuramente meglio del nostro Paese e con la Germania che pare l’unica ad avere un passo diverso dagli altri e a restare credibile sul mercato.
Ben il 60% di Italiani ormai non ripone più alcuna fiducia nel proprio istituto di credito temendo addirittura di perdere i soldi depositati. Lo dichiara una recentissima inchiesta compiuta da Supermoney. Secondo l’agenzia infatti il negativo effetto della crisi economica starebbe creando uno scollamento sempre più evidente tra banche e propri correntisti.
L’inglese ha creato addirittura un neologismo per definirli. Sono chiamati Neet, not in education, employment, training (non in educazione, impiego, apprendistato), persone cioè che non occupano un posto di lavoro, nè uno dei tanti percorsi formativi avviati negli enti universitari, o in altri enti.
Data la condizione in cui versa l’economia italiana, sembra essere oramai abbastanza chiara l’impossibilità di investire nella nostra economia, sia da parte dei grandi che dei piccoli investitori. Lo scenario economico che si prospetta sembra essere a dir poco preoccupante.