La crisi mondiale ed i suoi effetti deleteri sulle Borse
Si è accennato su questo sito alle cause più recenti della crisi di vaste proporzioni che sta interessando, in maniera più o meno intensa un po’ tutti i Paesi europei e gli Stati Uniti.
Si è accennato su questo sito alle cause più recenti della crisi di vaste proporzioni che sta interessando, in maniera più o meno intensa un po’ tutti i Paesi europei e gli Stati Uniti.
Carlo Sangalli, presidente della Confcommercio, ha dichiarato che bisogna “ascoltare e capire le ragioni di chi davvero non ce la fa più a pagare troppe tasse: è gente che sente sulla propria pelle il morso della crisi, non meritano di essere tutti bollati come evasori e di essere condannati alla chiusura delle loro imprese”.
Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, ha dichiarato – nel corso dell’assemblea generale di Assolombarda – che “la tenuta dei conti pubblici è stata la scelta giusta” e adesso occorre continuare su questa strada: l’obiettivo del 2014 del pareggio dei conti pubblici è fondamentale, serviranno anche scelte impopolari”.
Fincantieri ha ritirato il piano che avrebbe portato a ben 2551 esuberi: il piano – ha precisato Fincantieri – “non era frutto di un’improvvisazione, ma di una riflessione approfondita”; il ritiro ha comunque “lo scopo di restituire serenità e razionalità”.
Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, ha dichiarato di approvare in pieno il discorso tenuto dal governatore di Bankitalia, Mario Draghi, che in questi giorni aveva esortato l’Italia a tornare a crescere.
Giorgia Meloni, ministro della Gioventù, ha affermato che occorre “reintrodurre la cultura del merito, altrimenti ci troveremo di volta in volta a prendere le parti della specie protetta del momento, senza risolvere il problema di fondo, ovvero che chi è bravo deve poter andare avanti”.
La Corte dei Conti ha reso noto che si è “verificata una perdita permanente di prodotto, calcolata a fine 2010 in 140 miliardi e prevista a crescere a 160 miliardi nel 2013″: è questa “l’eredità dei condizionamenti dovuti agli effetti permanenti causati dalla grande recessione nel 2008-2009″.
Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha dichiarato che l’Italia – a proposito di bilancio pubblico – ha “tutte le basi per tenere” e non si tratta – ha specificato il ministro – solo di “un esercizio contabile”, ma anche di “tenere il risparmio delle famiglie” e “il canale di finanziamento alle imprese“.
Il centro studi di Confindustria ha comunicato che in Italia “la ripresa resta anemica“: “le attese delle imprese e la fiducia dei consumatori” – è stato quindi sottolineato – “confermano i segnali di stagnazione” e inoltre “si delineano tendenze poco favorevoli per i consumi“.
Aurelio Regina, presidente di Unindustria, ha dichiarato che “occorre un nuovo modello per sostenere la crescita economica”.
Giulio Tremonti, ministro dell’Economia, ha dichiarato che l’Italia ha “numeri di crescita: certo noi andiamo meno forte della Germania e dobbiamo fare di più”, ma “rispetto a Inghilterra e Francia i nostri numeri sono più o meno uguali”.
Il Fondo monetario internazionale ha comunicato che nell’economia italiana la crescita “resta modesta, guidata principalmente dall’export“, e ciò minaccia la prospettiva di “un significativo miglioramento dell’occupazione“.
Giovanni Carosio, vice direttore della Banca d’Italia, ha dichiarato che occorre “continuare a operare per l’ampliamento e l’irrobustimento del mercato dei capitali“.
Jean-Claude Trichet, presidente della Banca centrale europea, ha dichiarato che “viviamo ancora un contesto economico molto impegnativo” e quindi la crisi ancora “non è finita”.
L’ Istat ha reso noto che il tasso di disoccupazione giovanile è salito a marzo al 28,6% (aumento di 0,3 punti percentuali su base mensile e di 1,3 punti percentuali su base annua). L’ istituto nazionale di statistica ha poi comunicato che ad aprile è cresciuta l’inflazione.