Istat: ecco la rilevazione definitiva per il 2009
Nuova ed ultima rilevazione dei dati sull’economia italiana a cura dell’Istat.
La situazione è ancora peggiore rispetto alle ultime statistiche di qualche settimana fa.
Nuova ed ultima rilevazione dei dati sull’economia italiana a cura dell’Istat.
La situazione è ancora peggiore rispetto alle ultime statistiche di qualche settimana fa.
La famigerate Carte di Credito sono diventate oramai oggetto di uso comune e sembra che, mediamente, almeno un cittadino su tre ne faccia regolarmente uso!Ma come ben possiamo immaginare, non tutte le carte di credito sono uguali e non tutte godono dello stesso funzionamento.
A tal proposito risulta particolarmente utile una delle ultime “guide” stilate da Altroconsumo,
Sappiamo tutti come in questo ultimo periodo le case automobilistiche devono affrontare più di una difficoltà. Se la Toyota e la Peugeot – Citroen navigano in acque pericolose, per via del ritiro di un numero elevatissimo di auto, a causa di un difetto di fabbricazione, adesso anche la Volksawagen non se la passa bene, ma, fortunatamente o meno, per altri motivi, altrettanto importanti però.
Ritorna a parlare il presidente della Federal Reserve degli Stati Uniti d’America, ovvero Ben Bernanke.
L’argomento vira intorno ai tassi di sconto applicati dalla Federal Reserve come misura anticrisi.
Infatti, in tempi piuttosto recenti, questi tassi di sconto sono stati modificati, aumentandoli, dalla Federal Reserve.
A volte anche le grandi aziende sono costrette a smobilitare. Gli effetti della crisi si fanno sentire per tutte le imprese e anche nella moda le conseguenze sono state devastanti.
In base a quanto disposto nel Cda di Mariella Burani Fashion Group, l’azienda è dovuta ricorrere al concordato preventivo.
Il settore auto è sempre al centro dell’attenzione e delle discussioni nel nostro paese.
Adesso è giunto il momento di mettere i puntini sulle i, per quanto riguarda i problemi strutturali, i più difficili da risolvere per quanto riguarda tutto il sistema.
Così il governo interverrà presto, stando alle parole di Claudio Scajola, ministro per lo sviluppo economico, che ha trattato il tema durante una riunione ministeriale informale Ue, sul settore appunto delle automobili.
Il fatturato dell’industria italiana è calato a picco nel corso dello scorso anno, calando di oltre il 18,7% rispetto ad un anno prima.
L’indagine dell’Istat evidenzia dati eloquenti: anche gli ordinativi sono in calo, addirittura del 22,4% rispetto al 2008.
Come abbiamo sottolineato ieri, http://www.risparmiosoldi.it/borsa-finanza/enel-e-terminato-oggi-il-collocamento-dei-bond/ , si è chiuso il collocamento dei bond 2016 di Enel, che erano disponibili per il mercato dei piccoli investitori, con l’importo fissato inizialmente, che cresce da 2 miliardi e arriva a 3.
Dalle ultime stime condotte dall’ Isae contenute nel rapporto annuale sulle previsioni e l’andamento dell’economia Italiana, sono emersi dati non proprio confortanti rispetto alla posizione finanziaria dell’Italia.
A quanto pare il Pil sarà destinato a crescere di circa l’1% nell‘anno in corso, raggiungendo l‘1,4% nel 2011,
Arrivano finalmente gli investimenti per quanto riguarda gli stabilimenti di Termini Imerese e Catania.
Si parla di 400 milioni di euro, una cifra preventiva, che poi dovrebbe salire fino a 935 milioni.
I 3500 posti di lavoro verranno divisi tra Termini Imerese e Catania.
Non accenna a diminuire lo scandalo intorno alla Toyota, adesso arrivano anche le prime cifre circa la richiesta danni che la casa giapponese dovrebbe pagare per risarcire le auto difettose.In base ad uno studio dell’Università di Boston, in particolar modo condotta da Tim Howard, già noto per aver diretto diverse cause contro la Toyota, per ciascun veicolo che la multinazionale ha dovuto richiamare in fabbrica, dovrebbe pagare una somma che si avvicina ai 600 dollari.
Finalmente viene esteso il campo di applicazione dei voucher, ovvero i buoni lavoro: si possono infatti usare anche per le prestazioni di lavoro occasionale.
Sicuramente non è il momento più alto dal 2000 ad oggi per l’Euro, la moneta unica europea. La crisi congiunturale economica che ha colpito il mondo intero, si fa ancora sentire, e anche la moneta europea deve pagare “dazio”.
Le statistiche derivanti dall’ormai nota indagine della Bce, Banca Centrale Europea, che viene svolta ogni tre mesi fotografano un momento positivo per le economie dei vari paesi facenti parte dell’Unione Europea.
Un trend di costante crescita, anche se, le previsioni a lungo termine, sono dominate da grandi dubbi su quanto può essere forte questa ripresa.
L’ISTAT, l’istituto nazionale di statistica, ha diffuso un comunicato ufficiale in cui si rileva come, nel dicembre 2009, l’indice della produzione industriale a livello congiunturale del nostro paese ha fatto registrare un passo indietro, calando dello 0,7%, in confronto al mese precedente.