Aumenti record delle bollette in Italia
I mesi del governo Monti sono stati veramente nel segno dell’austerity economica, è stato registrato un aumento record delle bollette di luce e gas nel periodo che va dalla seconda metà del 2011 alla seconda metà del 2012. I prezzi hanno letteralmente lievitato doppiando la media dell’Unione Europea, se il record si è toccato con l’11,2% nel settore elettrico, non è stato da meno il gas con costi superiori del 10,3%.
RC Auto: i sinistri diminuiscono, i prezzi no
Dove finiscono i risparmi degli italiani affidati a fondi e assicurazioni? Ma soprattutto perché le tariffe delle RC Auto ancora non riescono a scendere? A queste, che sono domande classiche delle famiglie italiane specie in tempi di crisi, ha provato a rispondere l’Ania nella sua consueta assemblea annuale che ha fatto il punto sul comparto assicurativo, con alcuni dati in chiaroscuro soprattutto per la contrazione dei risparmi.
Eurostat: cresce il Pil in Italia nel primo trimestre 2010
Il Pil del nostro paese è cresciuto di 0,5 punti percentuali nei primi tre mesi del 2010: è quanto risulta da un’indagine Eurostat, in base alla quale, l’Italia ha superato anche la media europea.
I francesi, infatti, hanno visto il loro prodotto interno lordo aumentare solamente dello 0,1%, mentre quello tedesco e britannico sono poco distanti (+0,2% e +0,3%).
Eurostat: male il debito pubblico in Italia, che però resiste nel deficit
Il deficit del nostro paese, nel 2009, è giunto a rappresentare il 5,3% del prodotto interno lordo: il dato è confermato da Eurostat, che quindi garantisce l’attendibilità delle statistiche del governo italiano.
Situazione in chiaroscuro, quella italiana: se da un lato, quello del deficit, i dati sono abbastanza confortanti, per quanto riguarda invece il debito pubblico, Eurostat mette in evidenza un pesante 115,8% del Pil, sottolineando come quello del nostro paese è stato il più alto rispetto a tutti gli altri paesi dell’Eurozona.
Crisi: in calo l’occupazione in tutta la zona Ue nel 2009
La crisi si sta scoprendo in tutte le sue forme più pericolose e dannose. Le economie dell’Unione Europea hanno registrato nel corso dello scorso anno una perdita di oltre 2,7 milioni di posti di lavoro e l’emergenza sembra non aver fine, nonostante nell’ultimo trimestre la situazione si sia leggermente stabilizzata.
In base ai dati stilati da Eurostat, la cifra degli occupati nei paesi con l’euro, è calato dell’1,8%, in confronto alla crescita dello 0,9% del 2008.
Se invece si tiene in considerazione tutta la zona Ue, allora i posti di lavori andati in fumo sono più di 4 milioni, e quasi 600 mila negli ultimi tre mesi del 2009.
In europa disoccupazione ai livelli del 1999
La disoccupazione in Europa continua a crescere: lo scorso giugno le persone senza lavoro nei 16 Paesi di Eurolandia sono arrivate ad essere il 9,4% della popolazione attiva, contro il 9,3% di maggio e il 7,5% del giugno 2008. Eurostat segnala che si tratta del tasso di disoccupazione più elevato mai registrato dal 1999.
Tasse: la pressione fiscale sul lavoro è al 44%
L’Italia è il Paese Ue dove è più alto il carico fiscale sul lavoro. Lo ha reso noto oggi Eurostat in base al confronto effettuato sui dati relativi al 2007. Secondo Eurostat nel Belpaese le tasse e i contributi sociali rappresentano il 44% contro il 34,4% della media comunitaria (34,3 nella zona euro).
Eurostat: disoccupazione Eurozona sale all’8,5%
Continua a crescere la disoccupazione nell’area euro. Secondo i dati Eurostat a febbraio i senza lavoro hanno raggiunto l’8,5% con un aumento rispetto all’8,2% del mese precedente che colloca la disoccupazione al livello piu’ alto da 33 mesi.
L’euro a quota 1,3 dollari
Brusco rialzo dell’euro dopo la diffusione del dato sull’inflazione europea, tornata a salire in febbraio (+1,2%) e quindi, secondo la chiave di lettura del mercato, in grado di ridurre i margini di manovra espansiva della Bce. La divisa europea ha così riconquistato quota 1,30 dollari per la prima volta dal 29 gennaio, segnando un massimo di 1,3038 (1,2894 venerdì).