Intesa Sanpaolo lancia ‘Prestito Multiplo’
Dichiarazioni dei redditi, tutti i lavori che non rendono
Se fate i tassisti e i parrucchieri, ma anche se siete titolari di un autosalone, di un bar o meglio di una gioielleria forse è meglio che cambiate mestiere, perché non rendono. Questo è almeno quanto si potrebbe dire giudicando le dichiarazioni dei redditi del 2012 secondo le quali queste categorie hanno guadagnato in media meno di 18mila euro a fronte dei 20.020 dei lavoratori dipendenti.
Quanto guadagnano gli italiani? Allarme redditi minimi
È possibile che un gioielliere guadagni meno di un lavoratore dipendente? Dai dati diffusi dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia sembrerebbe proprio di si. Il resoconto si basa sulla dichiarazione dei redditi dell’anno 2012, ovvero anno di imposta 2011, e mette in luce un Paese sempre più povero: è allarme redditi minimi.
Pensioni, in futuro si potrà andare prima
Se da una parte il governo sta studiando tutte le possibili riforme per ridare impulso al mercato del lavoro, dall’altra vuole modificare l’attuale meccanismo delle pensioni introdotto dal ministro Fornero, con la possibilità di accedere prima.
Dichiarazioni dei redditi, i gioiellieri se la passano male
State pensando di mettere su una gioielleria oppure aprire un negozio di pellicce o ancora di fare i venditori d’auto? Allora meglio recedere, almeno a giudicare quelle che sono le anticipazioni sulle dichiarazioni dei redditi relative al 2011 e che sono state diffuse dal Dipartimento delle finanze del ministero dell’Economia in base agli Studi di Settore.
Microcredito, salvezza per le famiglie
Si chiama microcredito, sta diventando una bombolo d’ossigeno per molte famiglie italiane. Almeno è questo quanto emerge dai primi dati diffusi dalla direzione del progetto“Microcredito Milano”, voluto dalla Fondazione Welfare Ambrosiano.
Pensioni, in tre mesi crollo delle domande
Non è nemmeno merito, o colpa, della riforma prevista dal ministro Fornero e dal nuovo governo che pure non è ancora entrata in vigore. Ma mentre si discute e ci si batte per i cosiddetti ‘esodati’, si registra anche il fatto che in Italia nei primi tre mesi dell’anno le richieste di andare in pensione si sono praticamente dimezzate.
Addizionali, arriva la stangata dell’Irpef
Se ne accorgeranno presto tutti quelli che stanno per ritirare la busta paga relativa al mese di marzo. Perché a causa del previsto aumento per le regionali Irpefgli stipendi dei lavoratori dipendenti saranno più bassi rispetto ai mesi precedenti, con rischio di decrescere ulteriormente in caso di delibera positiva da parte dei Comuni.
Polizze assicurative, sorpasso in vista sui fondi pensione
Stiamo per assistere ad un evento in qualche modo storico per le famiglie italiane: le polizze assicurative private stanno per superare i fondi pensione, a dimostrazione di come al giorno d’oggi non si abbia più molta fiducia, soprattutto per i lavoratori sotto i 40 anni, in quella che potrà essere la pensione di domani.
Pensioni, le finestre diminuiscono le richieste
La riforma delle pensioni voluta dal nuovo governo Monti in realtà nel Paese è già cominciata, come attestano i dati diffusi dall’Inps e relativi al 2011. Grazie al metodo delle ‘finestre’ infatti da gennaio a novembre le pensioni di vecchiaia e anzianità liquidate sono state 224.856, cifra inferiore di 94mila unità rispetto allo stesso periodo 2010 (-29,5%).
Nuove assunzioni nel nostro Paese
Poco più di 92mila assunzioni, almeno un terzo delle quali dovrebbero interessare lavoratori sotto i trent’anni. E’ questo lo scenario da qui alla fine dell’anno che propone il mercato del lavorio in Italia, almeno secondo quelli che sono i dati in mano al ministero del Lavoro e ad Unioncamere, che monitorano di continuo l’evoluzione.
Il reddito medio è 22mila euro, troppo poco per risparmiare
Ventiduemila euro o poco meno. E’ questo il reddito medio degli italiani nel 2010 desunto dai modelli 730 appena presentati. Un valore cresciuto solo dello 0,43% rispetto all’anno precedente e che, considerata anche l’inflazione, complessivamente è diminuito dell’1,07%, a dimostrazione del fatto che risparmiare diventa sempre più difficile.
Tfr in busta paga, la proposta divide
Tredici miliardi di euro.
E’ la cifra che nel 2010 i lavoratori dipendenti hanno lasciato alle loro aziende complessivamente come quota per il Tfr.