Il mondo del lavoro si sa in questo periodo non è roseo per nessuna categoria, ma recenti ricerche hanno dimostrato che per alcuni è ancora più difficili che per altri. Per il “sesso debole” ad esempio conciliare impegni famigliari e lavoro sembra essere un’impresa molto ardua.
A constatarlo un recende studio dell’Istat che dimostra quanto siano ancora troppo scarsi i servizi a disposizione delle donne madri.
Il mercato del lavoro sembra essere sempre meno legato al proprio territorio e sono sempre più le persone che si vedono in qualche modo costrette ad abbandonare il proprio Stato per trovare un impiego stabile e fisso. Un dato che l’Unione Europea ha provato a calcolare giungendo a una stima per il 2020 di 16 milioni di lavoratori che si trasferiranno in altri Stati.
Questione oramai di poche ore e numerosi saranno gli italiani che anche quest’anno percepiranno la tanto ambita tredicesima 2011, quella famosa doppia mensilità percepita in vista dell‘arrivo del Natale ma che quest‘anno sarà certamente più magra del solito (in termini di potere d’acquisto).
Come sempre la fine di ogni anno si fanno i bilanci dei dodici mesi appena trascorsi. Sicuramente non esaltante quello che si è trovato a fare l’Inps che ha dovuto segnalare un ennesimo calo dei dipendenti nel settore privato soprattuto per quanto riguarda gli Under 30.
Proponiamo ancora nuove e interessanti opportunità di lavoro: questa volta si tratta di un concorso come assistenti per l’Unione Europea e 50 posti liberi in Confindustria.
Prospettive sicuramente importanti che dobbiamo non lasciarci scappare in un momento in cui le oppurtunità lavorative di prestigio sono così poche.
Solo ieri proprio nel pezzo di risparmiosoldi abbiamo fatto una panoramica della situazione lavorativa del nostro Paese e della difficoltà anche per giovani talentuosi e laureati con il massimo dei voti a trovare nuovi sbocchi professionali.
Ma è una situazione che investe solo il nostro Paese? Dal punto di vista occupazionale come sono messe le altre nazioni mondiali?
Un tempo funzionava così: uno si laureava e aveva quasi subito il lavoro assicurato. Un mito che negli ultimi tempi sembra essersere completamente svanito nel nulla e lo dimostra un rapporto stilato dal Cilea, ossia il consorzio che raccoglie otto università lombarde, che indica quanto sia complicato per i neolaureati trovare un posto di lavoro.
In un periodo nel quale riuscire a trovare un vero e proprio lavoro sembra essersi trasformata in un’impresa e in cui il tasso di disoccupazione giovanile è ai massimi storici, trovare grandi aziende che assumono è quasi un’utopia, ma non risulta impossibile.
Sembra essere tornato il mito americano, quello che vedeva i nostri antenati d’inizio ‘900 abbandonare il nostro Paese per raggiungere i lontani Stati Uniti in cerca di fortuna. Sono in molti i giovani laureati italiani che stanno nuovamente inseguendo questo sogno, quello di raggiungere le rinomate università oltre oceano e fare lì fortuna.
Ne è passato del tempo da quando il ‘Time’ ha eletto uomo dell’anno 1999 Jeff Bezos, il padre di Amazon. Amazon è stato tra i primi e sicuramente il più grande sito di ecommerce, la prima vera e propria era la libreria virtuale del nostro pianeta. Da allora di tempo ne è passato e Amazon pur continuando a essere il più grande ecommerce mondiale, punto di riferimento per tutti, si è dedicato anche ad altro.
Spesso colpevolizzato come uno dei maggiori mali della società, internet sta entrando a fare sempre più parte delle nostre vite. Che sia per puro svago, per lavoro o per servizi utili sono sempre maggiori le ore che gli italiani passano sulla rete informatica.
Ormai se ne sono convinti in molti: l’unica via per uscire dall’impasse di un lavoro che non si trova, male che ormai interessa praticamente tutte le regioni italiane e soprattutto penalizza la fascia più giovane, è quella di mettersi in proprio. Facile a dirsi, meno a farsi anche se negli ultimi anni sono sempre maggiori le agevolazioni e i prestiti per tutti quelli che vogliano ‘fare impresa’ da soli.
La data buona potrebbe essere quella del 20 ottobre come ha anticipato il ministro del Lavoro e Politiche Sociali, Maurizio Sacconi. Entro giovedì infatti dovrebbe essere approvato dal governo il nuovo Decreto per lo Sviluppo nel quale saranno inseriti provvedimenti importanti per quello che riguarda lavoro, apprendistato, scuola ma anche tagli alle spese dei ministeri.
A volte vengono accusati di essere “mammoni“, altre vengono invece definiti “bamboccioni“, tutto questo poichè la permanenza a casa di mammà è decisamente più elevata per i ragazzi della penisola italiana rispetto alla media di tutto il continente europeo.
Qual è la condizione economico-lavorativa dell’Italia? Alcune recenti analisi condotte dal Sistema Sistema Informativo Excelsior grazie ai dati forniti da Unioncamere e Ministero del Lavoro, hanno messo in luce l’attuale stato di salute del lavoro nel Bel Paese e gli eventuali sviluppi per i prossimi mesi del 2011.