Confermati i tagli di 1000 euro agli stipendi parlamentari

Successivamente all’interruzione della discussione sulla manovra, l’esecutivo ha ormai posto la fiducia sul provvedimento, come annunciato in Parlamento. La fiducia è stata attuata sullo stesso testo a cui è stato dato il via libera al Senato: la votazione avverrà oggi pomeriggio intorno alle 17, mentre il voto finale è previsto per giovedì. La volontà della maggioranza era quella di bloccare le numerose oratorie delle opposizione. L’ufficio di presidenza di Montecitorio, sulla scorta di quanto indetto dalla manovra, ha preso la decisione che saranno tagliati mille euro dallo stipendio dei deputati che saranno così divisi: per metà andranno ad incidere sulla diaria di soggiorno e per l’altra metà su quell’importo che è destinato al rapporto “eletto-elettore”.

Riduzione dei precari: adesso gli sportelli unici sono davvero a rischio

Questo è un colpo che può davvero portare effetti negativi devastanti negli sportelli unici per l’immigrazione delle questure italiane. Basta un solo comma alla manovra del governo, per spargere il caos negli uffici che hanno il compito di verificare e regolamentare gli stranieri. Stiamo parlando del comma 28, art.9 del Dl 78/2010: questa innovazione introduce il dovere, da parte di Stato ed enti pubblici, di tagliare del 50%, in confronto al 2009, la spesa che riguarda il personale a tempo determinato o assunto attraverso convenzioni.

Economia Italia: situazione sempre meno stabile e disoccupazione alle stelle

Il mercato immobiliare sembra essere piuttosto stazionario, a confermarlo anche alcune indagini che confermano una tendenza alla stagnazione per via di numerose concause fortemente radicate nel tessuto sociale e di difficile rimozione.

In più di una occasione abbiamo potuto osservare la situazione assolutamente preoccupante che ha investito l’intero settore occupazionale che, data la persistenza dell’aumento del tasso di disoccupazione

Regioni pronte a trattare sulla manovra

Le Regioni hanno confermato tutta la loro contrarietà, come già avevano fatto intendere in mattinata, alla manovra economica. E’ quanto ribadito anche dal ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto. In fondo, era quello che si aspettavano tutti, quindi non ci sono sorprese in questa decisione delle regioni, che ritengono la manovra iniqua e ingiusta. Il presidente delle Regioni, Vasco Errani, ribadisce ancora una volta quindi il secco no alla finanziaria da parte delle Regioni, per un semplice motivo: i tagli non sono sopportabili per i servizi e, soprattutto per le imprese, avranno degli effetti altamente negativi.

Tremonti: no ad un’altra manovra nel 2010

Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, esclude l’ipotesi che la correzione dei conti pubblici possa essere fatta attraverso l’aumento o l’introduzione di nuove tasse, definendo una tale politica come un “suicidio”. Durante il suo intervento in commissione Bilancio alla Camera, al termine della discussione riguardante la manovra correttiva, Tremonti ha anche opposto un netto rifiuto contro qualsiasi ipotesi di un’altra manovra nel corso di quest’anno.

Casero: no agli emendamenti, ma intanto anche i diplomatici in rivolta

Il governo si oppone a tutto campo per difendere la manovra presentata pochi giorni fa in Parlamento: netto rifiuto anche per l’emendamento salva-ambasciatori.
Il sottosegretario all’Economia Luigi Casero si oppone fermamente alla proposta di modifica che è stata richiesta.
Per la coalizione di maggioranza il testo, ormai valido e immodificabile, è quello che è uscito dal Senato e la linea dura contro qualsiasi emendamento proposto verrà perseguita fino in fondo.

I medici in sciopero: l’adesione tocca il 75%

Un giorno intero di sciopero su tutto il territorio nazionale e un corteo in piazza a Roma, “armati” di bandiere, striscioni e anche di vuvuzelas, quelle fastidiose trombette che tanto hanno fatto discutere ai recenti mondiali di calcio.
E’ così che i medici e tutti gli appartenenti al sistema sanitario nazionale hanno fatto sentire il loro dissenso contro i tagli contenuti nella manovra, proprio davanti alla Camera dei deputati che in data odierna comincia a valutare e ad esaminare la misura finanziaria.

Medici: oggi sciopero contro i tagli imposti dalla manovra

Adesso è il turno dei medici: il grido d’allarme contro i tagli previsti dalla manovra, sta diventando sempre più forte, tanto che oggi ci sarà uno sciopero nazionale unitario, che durerà un giorno intero, per quanto riguarda i medici, i veterinari e i dirigenti della sanità pubblica.
Quindi non vi stupite se la vostra visita specialistica o il vostro esame diagnostico sarà cancellato, ma addirittura salteranno oltre 40 mila operazioni chirurgiche, tranne ovviamente le urgenze.

Beni culturali: ecco dove la manovra concentra i tagli

Il prezzo più elevato derivante dai tagli inseriti nella manovra, riguardanti i beni culturali, ricadrà sulle spalle dei comitati per le celebrazioni degli uomini illustri e i piccoli istituti di cultura presenti sul territorio. I provvedimenti, infatti, non menzionano più il taglio del 50% su ogni beneficiario: si tratta quindi, più che altro, di un’operazione mirata che possa fare economia, dando garanzie e tutela agli istituti di rilievo nazionale.

Tremonti: manovra necessaria, ok dall’Ecofin

La manovra del governo dovrebbe avere oggi il via libera dal Senato e, sempre in data odierna, ha ricevuto il “lasciapassare” anche dall’Ecofin. Secondo quanto affermato dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti, non c’è stata nessuna modifica sui numeri e nessun dietrofront sulle norme, evidenziando come il testo della manovra, in generale, sia rimasto inalterato sia nella quantità che nella qualità. Tremonti si è poi soffermato sui miglioramenti che sono stati apportati alla finanziaria, tra cui, secondo il suo pensiero, la più importante riforma delle pensioni fatta in Europa nel 2010.

Le Regioni chiedono lumi a Napolitano

Continuano senza sosta le proteste delle regioni nei confronti della finanziaria che il governo varerà nei giorni a venire.
I diplomatici italiani hanno da poco confermato lo sciopero previsto per il 26 luglio, sostenendo che è in atto un vero e proprio “smantellamento” della Farnesina, mentre il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, lancia un grido di allarme direttamente al Capo dello Stato Napolitano, per sottolineare un’altra volta come i governatori siano assolutamente convinti a rimettere le deleghe.

Ania: la manovra penalizza le imprese assicuratrici

La manovra finanziaria penalizza fortemente le imprese assicuratrici: è quanto sostenuto dal presidente dell’Ania, Fabio Cerchiai, che ha etichettato come un “grave errore” l’emendamento alla manovra che contiene un rialzo dell’Ires sulle spalle delle compagnie assicuratrici.
Secondo il presidente di Unipol, Pierluigi Stefanini, si tratta di una misura che va solamente a discapito dei risparmiatori e quindi, in questo periodo, non è davvero necessaria.

Federconsumatori: serve un altro tipo di manovra economica

E’ assolutamente necessario un insieme di provvedimenti che tendano al risanamento e al rilancio: è quanto chiedono a gran voce i consumatori. Questi ultimi, allarmati dagli ultimi dati diffusi dall’Istat sulla netta riduzione dei consumi, sottolineano come la situazione è molto pericolosa, in particolare per i lavoratori, pensionati e chi consegue un reddito fisso.

Manovra: tagli flessibili per regioni virtuose e niente modifica alla soglia di invalidità

Domani verrà dato il via all’esame in Senato sulla manovra economica del governo, mentre la decisione finale verrà presa nella settimana successiva, mercoledì 14. E’ quanto stato accordato nella conferenza dei capigruppo che si è tenuta a Palazzo Madama. Nello stesso tempo, proprio prima della grande protesta organizzata dalle associazioni dei disabili, in seguito alle critiche per alcune norme presenti all’interno della finanziaria, il governo fa un passo indietro e dà la conferma che la norma che porterebbe la soglia di invalidità dal 74 all’85%, percentuale utile per poter avere il relativo assegno, non entrerà in vigore: l’emendamento è già stato depositato nella commissione Bilancio del Senato.