W la pasta!

La pasta è un primo piatto irrinunciabili e insostituibile per molti italiani, tanto che quando vanno all’estero ne sentono la mancanza. L’adoriamo in tutte le varianti, dai classici spaghetti al pomodoro, alle ricette più ricche e raffinate. C’è chi preferisce quella lunga, chi quella corta, e chi invece non fa differenze, basta che sia vera pasta italiana.

Il costo del grano è sceso del 28% ma prezzi di pane e pasta sono in crescita

I prezzi di pane e pasta ricominciano a salire, ma per i produttori il margine di guadagno è sempre più risicato. La denuncia viene dalla Coldiretti, che rileva: “E’ scandaloso l’aumento di pane e pasta mentre il grano viene pagato oggi agli agricoltori il 28% in meno dello scorso anno”. Infatti, in base ai dati sull’inflazione nel mese di agosto pubblicati dall’Istat, rispetto all’agosto dell’anno scorso i prezzi al consumo di pane, pasta e cereali sono aumentati dell’1%, un tasso nove volte superiore al valore medio dell’inflazione.

Prezzi di pane e pasta in calo a maggio

Nel mese di maggio  c’è stato un significativo abbassamento dei prezzi per il pane e per la pasta. A fornire questi dati è  stato l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, precisando che rispetto al mese di aprile la crescita tendenziale dei prezzi del pane passa dall’1,4% all’1,1%, mentre per la pasta si passa dal 7,7% ad una crescita tendenziale del 4,8%.

Multa dell’Antitrust ai produttori di pasta

“Un’intesa restrittiva della concorrenza finalizzata a concertare gli aumenti del prezzo di vendita della pasta secca di semola da praticare al settore distributivo”. Questa, secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, la condotta portata avanti da 26 aziende (Amato, Barilla, Colussi, De Cecco, Divella, Garofalo, Nestlè, Rummo, Zara, Berruto, Delverde, Granoro, Riscossa, Tandoi, Cellino, Chirico, De Matteis, Di Martino, Fabianelli, Ferrara, Liguori, Mennucci, Russo, La Molisana, Tamma, Valdigrano), che producono pasta, insieme all’Unipi (Unione Industriali Pastai Italiani).