Prestito SuperQuinto Inps, finanziamento garantito
Se quello delle pensioni è un tema che resta caldo nella nostra economia, esistono comunque delle forme di finanziamento previste dalle banche per i pensionati legate alla cessione del quinto esattamente come funziona per gli stipendi. Ora Unicredit ha da poco ideato una nuova proposta, chiamata Prestito SuperQuinto Inps.
Equitalia, no ai pignoramenti sotto i 5 mila euro
L’ultima rivoluzione di Equitalia non andrà in porto. Perché una circolare dei gironi scorsi aveva fatto tremare molti contribuenti, paventando la minaccia di pignorare completamente le pensioni oppure gli stipendi presso terzi.
In Italia gli stipendi sono assediati dalle tasse
Una recente ricerca Ocse, pubblicata nel rapporto Taxes Wages, pone l’Italia al sesto posto della classifica europea che mostra in quali paesi le tasse pesano maggiormente sugli stipendi. I problemi fiscali del nostro Paese non sono una novità, i nuovi risultati evidenziano quanto pressante sia il bisogno di un governo.
Detrazioni Irpef per i figli, i primi effetti
Il primo effetto concreto, almeno per quelli che hanno ricevuto regolarmente la busta paga questo mese, è già lì nero su bianco. Perché con gli stipendi di gennaio ma anche con le rate della pensione è riconosciuto l’incremento delle detrazioni Irpef per i familiari a carico che è stato previsto nell’ultima legge di stabilità.
Mutui, le donne restano fuori
Se in Italia le richieste per ottenere un mutuo si stanno sempre riducendo, certo per problemi di spread ma anche di liquidità, sappiamo comunque che per le donne è ancora più difficile presentare domanda. Infatti le richieste che in calce portino una firma femminile sono decisamente minori rispetto a quelle maschili.
Consiglieri regionali come calciatori: ma gli stipendi li paghiamo noi
L’ennesimo spreco della mala-politica italiana è stato reso noto da Il Sole 24 ore solo pochi giorni fa: ogni consigliere regionale s’intasca 743 mila euro all’anno di stipendio. Considerando che la somma dei seggi di tutte le regioni arriva a 1.111, il calcolo è presto fatto: più di 825 milioni di euro che annualmente ricevono i politici
dei “piccoli parlamenti”, tutti soldi pubblici, tutti soldi nostri.
Tracciabilità, entrano in vigore le norme
E’ entrata ufficialmente in vigore dal 1° luglio la norma che prevede lo stop ai pagamenti in contanti oltre i 1.000 euro sia per pensioni che per gli stipendi, uno dei provvedimenti previsti dal decreto Salva-Italia che interessa in particolar modo la tracciabilità dei pagamenti.
Insegnamento: I docenti italiani i più pagati d’Europa..e intanto si attende il concorso per insegnanti
I docenti universitari italiani sono i più pagati d’Europa. La famosa vecchia casta, infatti, intasca uno stipendio mensile medio lordo di 13.677 franchi svizzeri, diventando così i più pagati dell’interno del continente europeo. A dare notizia di tali spropositati pagamenti, un’inchiesta condotta dal quotidiano svizzero Neue Zürcher Zeitung che ha analizzato oltre 28 paesi.
Addizionali, arriva la stangata dell’Irpef
Se ne accorgeranno presto tutti quelli che stanno per ritirare la busta paga relativa al mese di marzo. Perché a causa del previsto aumento per le regionali Irpefgli stipendi dei lavoratori dipendenti saranno più bassi rispetto ai mesi precedenti, con rischio di decrescere ulteriormente in caso di delibera positiva da parte dei Comuni.
Quanto guadagnano i parlamentari italiani?
Continuano le polemiche e gli scandali relativi agli stipendi percepiti dai parlamentari. A qualche giorno dal varo di una delle legge più discusse del momento, necessaria per salvare le sorti dell’Italia, aumentano le insofferenze verso i privilegi della “casta“.
Dipendenti pubblici, gli stipendi crescono poco
Sono tra le categorie più denigrate d’Italia, soprattutto quando si tratta di soldi pubblici.
Ma ora scopriamo che gli stipendi dei dipendenti statali nel 2010 sono cresciuti di una media inferiore a quella dell’inflazione in Italia e quindi il pubblico impiego sta diventando sempre più povero, anche se relativamente.
Confermati i tagli di 1000 euro agli stipendi parlamentari
Successivamente all’interruzione della discussione sulla manovra, l’esecutivo ha ormai posto la fiducia sul provvedimento, come annunciato in Parlamento. La fiducia è stata attuata sullo stesso testo a cui è stato dato il via libera al Senato: la votazione avverrà oggi pomeriggio intorno alle 17, mentre il voto finale è previsto per giovedì. La volontà della maggioranza era quella di bloccare le numerose oratorie delle opposizione. L’ufficio di presidenza di Montecitorio, sulla scorta di quanto indetto dalla manovra, ha preso la decisione che saranno tagliati mille euro dallo stipendio dei deputati che saranno così divisi: per metà andranno ad incidere sulla diaria di soggiorno e per l’altra metà su quell’importo che è destinato al rapporto “eletto-elettore”.
Manovra: blocco degli stipendi statali e tagli alla scuola
Da oggi e per i prossimi tre anni gli stipendi dei dipendenti statali dovranno fare i conti con una perdita media di 1700 euro.
Questi soldi, che sarebbero stata naturale conseguenza dei rinnovi contrattuali e degli avanzamenti di carriera, sono stati tolti dalla nuova manovra correttiva del Governo.
I redditi degli statali verranno così bloccati, a prescindere dal costo della vita.
Una manovra che non presenta grandi tagli, ma un numero considerevole di freni, che spazia in settori dalla sanità alla scuola, dalla magistratura agli enti locali.
Secondo le stime della Fic-Cgil, alla fine di questa manovra, l’Università avrà 26500 precari in meno, di cui 20 mila sono insegnanti a contratto.
Manovra conti pubblici: riduzioni più alte agli stipendi dei ministri e dei manager
La manovra tanto annunciata da Tremonti per rimettere in sesto i conti pubblici andrebbe direttamente ad incidere sugli stipendi di ministri e manager: vien da dire, finalmente, visto che fino ad ora gli unici che hanno pagato, e anche pesantemente, sono stati i cittadini italiani.
In ogni caso, dopo aver definito un “aperitivo” la riduzione del 5% degli stipendi dei parlamentari, si ragiona sulla possibilità di tagliare una cifra che oscilla dal 10 al 15%.
Comunque, rimangono alte le quotazioni che riguardano un taglio dell’indennità dei manager pubblici, anche fino al 10%.