Fra i molti capitoli del ‘pacchetto liberalizzazioni’ voluto dal governo Monti ce n’è uno potenzialmente importante per le nostre tasche, anche se essendo in Italia preferiamo prima vedere e poi giudicare l’effettiva efficienza del provvedimento. E’ quello che prevede da giugno la nascita dell’Authority per l’Energia e i Trasporti.
Un ente quindi creato ex novo, che andrà sostanzialmente ad accorpare competenze diverse ma simili. Sarà una naturale trasformazione di quello che è oggi l’Aeeg, ossia l’Autorità garante per l’Energia elettrica e il Gas. Ma di nuovo ci sono le competenze, visto che oltre a quanto già era in suo potere vigilerà anche sul settore delle autostrade e delle ferrovie.
Quello che in concreto potrà operare si legge nell’articolo 40 della bozza sul Decreto sulle liberalizzazioni: l’obiettivo da raggiungere è quello di uniformare il più possibile il settore dei trasporti, con un ente ad hoc che verrà denominato Autorità per le reti. I suoi compiti principali saranno quindi collegati alla regolazione delle tariffe di energia, gas e mezzi di trasporto, alcuni dei capitoli più delicate per i conti degli italiani.
In primis quindi si spera che l’Autorità agisca sui prezzi dei pedaggi che ancora di recente sono lievitati in molti tratti autostradali italiani. Basterebbe ad esempio applicare limiti ben precisi alle tariffe avendo come riferimento la differenza tra il tasso di inflazione e l’aumento della produttività. E stesso discorso può valere per i treni, con la nuova concorrenza del gruppo guidato da Luca di Montezemolo che promette di calmierare i prezzi.
In questo senso va letto il provvedimento: l’Autorità avrà “funzioni di definizione delle tariffe di pedaggio e criteri per la loro assegnazione, nonché vigilanza sulla loro corretta applicazione, provvedendo altresì a compiere indagini conoscitive e a relazionare a Parlamento e governo in merito alla misura nella quale l’integrazione ovvero la separazione tra la gestione della rete e le imprese ferroviarie incida complessivamente sull’efficienza e sulla concorrenzialità del settore”.