Due progetti, finanziati dalle rispettive regioni, che aprono importanti prospettive per un futuro di riciclo intelligente. Come quella dell’ospedale San Luigi di Orbassano che grazie ad un cofinanziamento della Regione Piemonte ha avviato ‘Smart Hospital’ con l’obiettivo della produzione di energia pulita a partire dai rifiuti sanitari.
In pratica cederà i suoi scarti medicali all’azienda torinese Fotorecuperi, specializzata nel trattamento di rifiuti speciali, per ricavarne in cambio elettricità che verrà poi utilizzata da quelle imprese che necessitano di combustibili non derivanti da sostanze fossili, come aziende metallurgiche, centrali di teleriscaldamento, cementifici. Questo sistema, realizzato e collaudato in collaborazione con il Politecnico di Torino, presenta costi decisamente contenuti soprattutto rispetto agli impianti di termovalorizzazione.
E oltre a garantire la riduzione del problema dello smaltimento dei rifiuti sanitari, questa nuova tecnologia consente all’ospedale piemontese di risparmiare circa il 15-30 % sui costi di gestione. Le cifre stimate in fase di sperimentazione comprendono anche gli oneri del trasporto, che avverrà mediante una politica di km zero grazie alla collaborazione dell’Interporto di Orbassano. Per scoprire tutti i segreti potete leggere qui.
Invece il Trentino Alto Adige ha annunciato nuovi progetti a sostegno della mobilità sostenibile, tra cui l’installazione entro il 2020, di 24 stazioni di rifornimento a idrogeno. Questo ambizioso progetto rientra nel programma ideato dalle autorità locali nell’ambito dell’eco-mobilità, che avrà come scopo ultimo quello di rendere ecologici tutti i trasporti pubblici e i collegamenti interregionali.
Così dopo l’adozione di autobus elettrici ibridi, di funivie e ferrovie ecologiche, e la realizzazione 60.8 km di piste ciclabili ogni 100 km quadrati di superficie, il Trentino Alto Adige affronta la sfida dell’idrogeno, con la realizzazione di un impianto di produzione e distribuzione capace di generare 250 metri cubi di idrogeno all’ora, ossia circa 2 milioni di metri cubi all’anno. Grazie a questo impianto, alimentato da fonti di energia rinnovabili, potranno essere approvvigionati fino a 50 autobus a idro-metano o mille autovetture, raggiungendo un risparmio annuo di circa 1,6 milioni di kg. di CO2. Trovate i dettagli qui.