Negli ultimi anni si è verificata un’impennata di comportamenti virtuosi, dovuta all’acutizzarsi della crisi economica e alla continua ricerca del risparmio. Così il bike sharing, arrivato nella grandi città italiane già nel 2005, ha conosciuto un incredibile successo e un aumento vorticoso di popolarità. Parliamo di un semplice sistema di noleggio biciclette: nelle diverse parti della città sono distribuiti dei parcheggi per bici, tutti hanno la possibilità di spostarsi da un parcheggio all’altro per muoversi all’interno delle affollate vie cittadine. È un’ottima soluzione per tagliare i costi dell’automobile e muoversi in libertà per la città, potendo circolare anche nelle zone a traffico limitato.
Essendo il bike sharing un servizio di noleggio ha ovviamente i suoi costi, che sono tuttavia contenuti. Basti pensare che in una città come Milano la spesa per un abbonamento annuale non supera i 36 euro, che diventano 6 euro nel caso di abbonamento settimanale e 2,50 euro per l’utilizzo entro le 24ore. È giusto ricordare che questi prezzi fissi sono validi solo per la prima mezzora giornaliera di utilizzo, dopo la quale scatta un’ulteriore tariffazione pari a 50 centesimi ogni trenta minuti. I prezzi dello bike sharing si equivalgono in tutta Italia, e sono davvero esigui se equiparati alla spesa richiesta per altri mezzi di trasporto.
Il successo di popolo che il bike sharing ha riscontrato in questi anni ha portato a una sua notevole evoluzione tanto che l’offerta è stata ampliata: un maggior numero di città aderiscono all’iniziativa e sempre più biciclette sono messe a disposizione dell’utenza. Il risparmio economico del bike sharing si affianca al rispetto ambientale, un motivo in più per aderire all’iniziativa cittadina.