Rivoluzione Ryanair: la compagnia cambia la strategia di risparmio

Rivoluzione RyanairDopo vent’anni di straordinaria crescita la compagnia aerea low-cost Ryanair aveva subito una brusca battuta d’arresto. Non era stata tanto la recessione economica a decretare la sua crisi, quanto un rapporto con la propria clientela che nel tempo era andato a deteriorarsi: insomma a fronte di un servizio modesto ed essenziale, il costo dei voli era diventato esorbitante. È per questo motivo che la compagnia ha deciso di cambiare rotta e, dopo l’annuncio dell’amministratore delegato Michael O’Leary, la promessa ora diventa realtà. Per rilanciare l’azienda la Ryanair eviterà di tagliare sulle tratte aeree ma cercherà piuttosto di richiamare a sé l’utenza offrendo un servizio migliore e prezzi più ragionevoli.

Cambiano innanzitutto le norme che regolano l’acquisto del biglietto online, saranno più flessibili e oneste. Quindi se da un lato scompare il fastidioso “Recaptcha”, dall’altro non dovrà più esserci il terrore di compiere un errore al momento della compilazione del foglio elettronico. In precedenza, a biglietto prenotato, nel caso fosse presente un errore occorreva sborsare la bellezza di quaranta euro per correggerlo; questa regola è stata eliminata e sostituita da una più comprensibile: dal momento dell’acquisto del biglietto si avranno ventiquattro ore di tempo per modificare eventuali errori. Altra croce dei viaggi Ryanair sono sempre stati i costi sul trasporto dei bagagli, cambia il regolamento e finalmente le donne non saranno costrette a infilare la propria borsetta all’interno del bagaglio a mano: sarà infatti finalmente consentito portare con sé nel posto a sedere la propria borsetta o, ad esempio, la busta con gli acquisti fatti in aeroporto.

Infine sarà più leggera anche la punizione per chiunque si scordasse di stampare la carta d’imbarco: tali persone non dovranno più spendere 70 euro per la stampa in aeroporto, bensì 15. Mentre la “multa” resta ferma a 70 euro per chi invece si dimentica di effettuare il check-in online. D’altro canto era da tempo che Michael O’Leary aveva annunciato la rivoluzione, dalle stesse pagine del Corriere della Sera: “Miglioreremo il sito e smetteremo di litigare con la gente per i bagagli, la cattiva pubblicità non ci fa bene. Cercheremo di essere meno rigidi consentendo ad esempio alle signore di portare le loro borse senza doverle infilare nel bagaglio a mano. Ci criticano perché facciamo pagare 70 euro se non si stampa la carta di imbarco, ma quello non è solo un pezzo di carta. È un foglio che ci consente di avere meno personale al check-in, meno costi e più tariffe basse per i nostri clienti.

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